Cloudready
Ho acquistato il mio povero convertibile per avere una macchina solo mia da poter usare per i test quindi, come pensavo di fare da tempo, ho deciso formattare il piccolo disco da 64 GB e provare Cloudready, basato su Chromium OS versione open di Chrome OS. Il sistema mi ha sempre incuriosito e già da un po' sono attratto (senza motivo alcuno) dai ChromeBook.
Interfaccia
L'interfaccia molto simile a quella di Windows 11 (chi ha copiato chi?) è un mix fra quella desktop e quella di Android, abbiamo quindi finestre, barra di navigazione in basso (con icone centrali), launcher delle applicazioni e barra notifiche in stile Android completa di widget per Wifi, notifiche, ecc.
Il tutto non è personalizzabile quasi per niente ma gradevole.
Nato per il cloud computing
Il sistema è fortemente orientato al cloud computing e quindi la maggioranza delle applicazioni di uso comune sono legate ai servizi Google. Le applicazioni preinstallate sono poche e, salvo il file manager, non troveremo niente che non sia legato ad un'estensione Chrome/Chromium. Non a caso Chromium è l'applicazione che parte subito dopo il login.
Il sistema operativo si comporta allo stesso modo di Android, al primo avvio è necessario collegarci al nostro account Google. Non accediamo con un utente locale ma con lo stesso account Google, questa cosa è piuttosto noiosa visto che chi ha un po' di sale in zucca non usa una password facile da scrivere per accedere ai servizi Google.
Pensandoci è però una scelta condivisibile e in linea con quello che facciamo con altri dispositivi, non spegnamo mai il nostro Smartphone, il nostro tablet, il nostro smart watch o il nostro ebook reader, li blocchiamo per poi sbloccarli con un pin, un'impronta digitale o altro. Proprio per questo il sistema operativo permette di rientrare dalla sospensione inserendo un PIN numerico.
Punto a favore: Il file manager è unico per tutti i servizi quindi possiamo interagire con Google drive come se i file fossero sul PC.
Supporto Applicazioni Linux
Qualcuno penserà di essere di fronte ad un giocattolo (fra l'altro completamente fuori dal tema principal e del sito) ma con pochi click possiamo attivare il supporto beta per le applicazioni Gnu/Linux. Pur essendo il sistema operativo derivato da Gentoo (anche se fortemente personalizzato) Linux è in emulazione, abbiamo un ambiente Debian in sandbox molto simile a WSL che ci permette, potendo accedere ai repository propri della distribuzione, di installare tutto quello che vogliamo. L'emulazione non si sente a livello di prestazioni.
Ho sperimentato problemi abbastanza comuni (almeno da quello che si legge in rete):
- una volta abilitato il supporto questo dovrebbe essere gestibile e disattivabile tramite una sezione nelle impostazioni. La mia sezione, come quello di tantissimi alri utenti, è vuota e ad oggi non ho trovato il modo di risolvere il problema;
- le app evidenziavano mostrusi problemi disegno dei componenti (menu', finestre di dialogo, sezioni di finestra alla variazione del contenuto) facendo diventare la finestra (o una parte di essa) completamente nera. Seguendo alcuni post sul forum ufficiale ho capito essere un problema di risoluzione ho risolto in modo poco intuitivo (cambio risoluzione=zoom) ma efficace.
Nota negativa: non si può emulare in un ambiente emulato quindi niente virtualbox, testing di applicazioni Android su device virtuale, ecc.
Applicazioni Android
Chrome OS permette anche l'installazione di app Android, su Chromium OS e quindi CLoudready questo non è permesso.
Come si comporta con la macchina?
Per i test ho usato il mio Lenovo Yoga 330, portatile convertibile con schermo "girevole" da 11,6 pollici. Da qualche tempo la macchina inizia ad avere problemi di compatibilità con il kernel Linux, semplicemente si rifiuta di avviarsi con un kernel superiore al 5.11, anche da live. Ad oggi non sono riuscito a risolvere il problema neanche dal forum ufficiale Lenovo, ho fatto di tutto compreso installare Windows 10 per aggiornare il bios, niente boot infinito con kernel panic finale. Stanco di dover controllare ogni upgrade per paura che venga aggiornato il kernel ho deciso si sperimentare qualcosa di alternativo. Buona parte dei ChromeBook in commercio sono di tipo convertibile quindi mi aspettavo un buon supporto hardware. Non sono rimasto deluso, l'hardware viene riconosciuto ed è pefettamente funzionante. La rotazione dello schermo è manuale (CNTL-SHIFT-F3) ma credo sia il comportamento di default di Chrome OS, vedendo la tastiera dei PC nati come Chromebook non abbiamo i tasti "F" ma tasti specifici per le varie funzioni (rotazione compresa). L'installazione è semplice (non chiede niente, )
Conclusioni
Parafrasando il romanzo The Circle si ha l'impressione di aggiungere un altro tassello alla chiusura del cerchio. In fin dei conti dopo smartphone e tablet diamo in pasto a Google anche il nostro computer (cosa che facciamo già in parte se abbiamo attivato la sincronizzazione). Se non ci facciamo questo tipo di problemi possiamo goderci un sistema operativo molto più leggero e pulito di una vera e propria distribuzione Gnu/Linux. Ad oggi credo che il supporto alle normali applicazioni Linux sia indispensabile per poter godere a pieno del nostro computer. Basta poco per uscire dal seminato del Cloud Computing. Spero che al più presto vengano risolti i problemi che affliggono il supporto Linux.
Aggiornamento (Maggio 2022)
Nel corso del 2021 Google ha acquisito Neverware, l'azienda che gestisce Cloudready, ed a quanto pare si è messa subito al lavoro. Alla fine dello scorso Febbraio ha rinominato il progetto in ChromeOS Flex e ha rilasciato la versione dev (per gli amici Cloudready 2). Abbiamo un ambiente molto simile a Cloudready ma con Chrome al posto di Chromium, i problemi relativi le applicazioni Linux risolti e aggiornamenti settimanali. Google non si è pronunciata ufficialmente relativamente al supporto per le applicazioni Android (ad oggi non presente) ma fonti piuttosto attendibili parlano di una possibile attivazione se non nella versione finale nelle versioni successive.
Voto 8/10